Il caso Mosaad mette a rischio le trattative

Si erano seduti al tavolo tutti i rappresentanti delle parti operanti ai Mercati Generali di Torino dopo le proteste del 22 Dicembre: Comune, grossisti, cooperative, sindacato (SiCobas). Sul tavolo le mille questioni di una situazione che sembra muoversi da tempo fuori controllo ma la mina vagante si è rivelata un caso di licenziamento più che sospetto nei termini e nella forma dalla Cooperativa Europa, una delle più importanti delle 32 che operano all’interno del “fortino” Caat là nelle gelide steppe intorno a Grugliasco.

Un caso in esame da tempo ma mai risolto: al lavoratore Mosaad  Said, rappresentante sindacale,  nel giugno 2014 viene notificato dalla coop il non superamento della prova di idoneità per l’assunzione. Peccato che il Said lavorasse presso la stessa coop già da due anni, presumibilmente in nero e afferma di poterlo provare. Il 6 Giugno, una fermata di solidarietà dei colleghi riusciva a ottenere per lui un contratto determinato fino al 31 Dicembre “con prospettiva di regolarizzazione“.

E’ in quel momento, con l’inizio delle trattative sindacali fissato per l’8 Gennaio che si materializza il problema. Il caso Mosaad viene sollevato dal sindacato ma trova un muro di gomma da parte del rappresentante delle coop Di Chio (che è anche il presidente della coop sotto accusa). Questi cincischia, mena il can per l’aia, si dice possibilista ma chiede di rimandare la soluzione alla seguente seduta dei negoziati, il 10 Gennaio quando la richiesta di rinvio viene rinnovata per la successiva riunione, dopo il 22 Gennaio. Il 26 Gennaio arriva la risposta definitivamente negativa con la motivazione che ci sono “ragioni di personalità e di carattere“, ragioni apparentemente inspiegabili perchè Mosaad non ha mai avuto discussioni con alcuno, non è elemento di disturbo, lavora per due, “ma è rappresentante del SiCobas” dice Franco La Torraca, segretario provinciale del sindacato ” e, in realtà, le cooperative vogliono tenere un rapporto ostile con i rappresentanti dei lavoratori“. Insomma, secondo La Torraca, è rappresaglia antisindacale.

Di fronte al rischio di sciopero e blocco delle attività, la controproposta è di accettare un contratto a tempo determinato in vista di eventuale regolarizzazione ma il sindacato chiede un impegno scritto e  allora scoppia una bagarre che vede svettare tra i protagonisti l’assessore al Lavoro, Mangone, che minaccia l’intervento della polizia in caso di sciopero. Sul filo della rottura e della dichiarazione di blocco del posteggio interno della Coop Europa, Di Chio dichiara di volersi presentare all’incontro di domani, 3 Febbraio, con una proposta definitiva. Nella notte tra domenica e lunedi, il sindacato distribuisce volantini e coccarde con la scritta Io sto con Mosaad. La partecipazione dei lavoratori è massiccia pur davanti a uno spiegamento di agenti antisommossa presso le porte. Ora tutto è appeso alla natura di quella proposta. Se non soddisfacente ci sarà il blocco e tutto da perdere per la Coop Europa.

Qualche perplessità nell’intera vicenda riguarda il ruolo dell’assessore Mangone che sembra non accorgersi delle tante irregolarità che governano il Caat. Eppure è proprio al Comune di Torino, socio al 92% del Consorzio, che tocca la responsabilità politica di quanto accade all’interno e quanto potrebbe accadere in caso di protesta generalizzata.

da Tg Valle Susa

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